Sabato 28 settembre i ragazzi di 5° superiore di AC hanno raccontato l’esperienza estiva vissuta a Trieste con i volontari di La linea d’ombra, impegnati nell’aiuto dei migranti che attraversano la città.

All’inizio si è stati invitati a vivere l’installazione sul sagrato, a “inciampare” sulle storie delle persone incontrate grazie al libretto delle storie.

All’interno si è svolto il racconto, di cui una parte è disponibile su YouTube.

Credo che l’insieme delle diversità degli interventi sia stato un valore aggiunto dell’incontro di sabato.
Durante e subito dopo l’incontro sarei voluta partire direttamente per la piazza.
Perché Numan e Veronica mi hanno raccontato cosa potrei trovare là (che preziosa la loro presenza!). Numan così orgogliosamente diverso e Veronica così umilmente simile a noi.
Le voci polifoniche dei ragazzi (bello che ogni racconto fosse così diverso dagli altri) mi hanno aperto il ventaglio dei diversi modi in cui potrei sentirmi autorizzata a stare nella piazza. Ci sono diverse emozioni che potrei permettermi di provare senza disturbare nessuno dei volontari, senza offendere nessuno tra i profughi.
Quindi poi il punto non era più tanto ascoltare un’esperienza altrui, ma trovare quelle coperte in solaio e portarle appena possibile!!

Francesca

…in quella chiesa io ci sono letteralmente cresciuta, ho assistito a concerti, incontri, sono stata santa chiara due volte, ho cantato, ascoltato relatori, mi sono sposata ed ho visto sposare i miei amici, ho battezzato i miei figli, ho partecipato a funerali che magari anche no, messe scout, fuochi, candele e condivisioni…
Quello che avete portato oggi in quella chiesa è uno straordinario pezzo di vita, un passo da gigante per tutta la comunità, un’emozione fortissima…per i ragazzi e gli educatori che la hanno vissuta e per noi che abbiamo avuto la fortuna di poter ascoltare…
Grazie.

Cinzia

Grazie per il pugno nello stomaco che ci avete dato oggi; grazie anche ai ragazzi che vi hanno seguito in questa settimana di luglio.
Speriamo che non ci scivoli addosso come altre cose anche questa esperienza così intensa così densa di emozioni e di sensazioni.
I nostri ragazzi credo che ora, quando sentiranno queste notizie sui migranti, capiranno più di noi adulti cosa è la realtà che abbiamo davanti.
Anche queste pietre con i loro nomi nelle quali siamo inciampati dovrebbero scuotere le nostre anime.
Il Signore ci ha detto che non sono i sacrifici che vuole ma misericordia, e la nostra misericordia oggi deve essere rivolta verso questi poveri, questi disperati.
Grazie per esservi messi in gioco.
Buona serata e vi assicuro che state percorrendo la strada giusta

Romana

che gran regalo oggi!!!!!
In tutta questa enorme disgrazia, ciò che mi ha colpito, è stata la bellezza della gioiosità dei ragazzi, e la speranza che comunque si può trovare.
Conoscevo bene questa associazione e ciò che facevano per i migranti, ma come avete precisato voi, una testimonianza così tangibile è un vero colpo al cuore.

Mirella

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